Il bon ton.
Inutile dirvelo: per fare di un matrimonio un evento chic bisogna avere alcune basi essenziali di galateo e bon ton, ci sono tanti libri e tanti corsi, qui di seguito cercheremo di darvi una piccola guida...
Conversazione:
Massima qualità: non dire cose false o senza averne le prove
Massima quantità: Giusta dose di contributo, non troppo prolissa ne succinta
Massima relazione: Essere pertinenti
Massimo modo: non essere ambigui
Una frase che racchiude le regole del saper parlare ci viene suggerita da Monsignor Della Casa: “Le parole vogliono essere chiare si che ciascuno le possa assolutamente intendere, belle di suono, buone di significato”.
Le regole della conversazione:
- Parlare uno alla volta
- Non interrompere
- Avvicendamento dei turni
- Non contraddire
- Non correggere
- Non accentrare la conversazione/no mutismo/ascoltare/non gridare/non sussurrare
- Evitare dogmi: usare “secondo me”
- Evitare obiezioni provocatorie, non solo verbali
- Gesticolare in modo contenuto
- Non toccare l’interlocutore
- Distanza:
Distanza Privata – avambraccio con amici o persone vicine
Distanza Formale - braccio intero datore di lavoro
Distanza Pubblica - braccio + avambraccio con folle o nelle riunioni
- Sguardo: guardare negli occhi chi ti guarda negli occhi e non fissare negli occhi chi non lo fa’
- Non mangiarsi le parole
- No difetti di pronuncia
- Grazie/Per favore/Scusi
- Entrare in empatia: comportarsi come la persona con la quale siamo in relazione
Linguaggio
Da evitare:
- Ricercatezza impropria: utilizzare i tecnicismi o le lingue morte nei giusti contesti e con le persone adatte
- Termini stranieri: vanno dosati
- Proverbi/Slang/Parolacce: poco educato utilizzarli
- Slogan/Tormentoni: non utilizzare
- Preamboli ed intercalari, ad esempio niente o dunque: limitarli al massimo
- Nome dell’interlocutore: utilizzarlo spesso all’interno del discorso
- Barzellette: non sono bon ton.
- Buon appetito: ha a che fare con una manifestazione corporea quindi non si dice
- Salute: non si dice! Bisogna fare finta di niente e chi starnutisce dovrebbe cercare di celare lo starnuto
- Risposta a: “Ciao, come stai?” “Bene grazie”, anche se non si sta’ bene affatto.
- Singolari sbagliati: capello, pantalone, spaghetto
- Turpiloquio: evitarlo a tutti i costi.
- Giovanilistiche: non è corretto da utilizzare.
PAROLE DA NON UTILIZZARE:
- Handicappato dire disabile o diversamente abile
- Cieco diventa non vedente
- Negro dire nero
- Spazzino diventa operatore ecologico
- Parcheggiatore è l’operatore della sosta
- Bidello si dice personale A.T.A. (Ausiliari Tecnici Amministrativi)
- Frocio/Finocchio si dice Omosessuale o Gay
- Lesbica si può utilizzare
- Terrone: meridionale
- Cancro: tumore, male incurabile
Il galateo vuole che durante le riunioni ogni ora si faccia una pausa di 5 minuti.
Non essere avaro nei complimenti
Non fare complimenti sul cibo mentre si è a tavola: bisogna farli dopo
TU O LEI
Con i giovani si da’ del tu.
Tra colleghi, anche se non ci si conosce ci si da’ del tu
Associazioni, tra associati (avvocati, agenti, insegnanti, Llyons) ci si da’ del tu
E’ il più anziano che deve prendere l’iniziativa per darsi del tu o comunque la persona piu’ importante o la donna.
IL SALUTO
Il saluto è un rituale di accesso
Si saluta sempre all’inizio ed alla fine
Saluti e toni misurati in base alla situazione
Saluta per primo: il più anziano, il superiore o la donna, gli altri al massimo, se non sono stati salutati, fanno un sorriso.
Buongiorno, dal mattino al tramonto
Buonasera, dal tramonto all’ora di dormire
Buona notte, si deve utilizzare solo in procinto di andare a letto
Salve, è educato e dignitoso
Ciao, è un saluto confidenziale
Addio, non si usa più, solo per grandi distanze o allontanamenti
Se un uomo è in compagnia di una donna ed incontra delle persone che conosce, le saluta, ma non si ferma a parlare con loro.
Se invece è la donna che conosce le persone che incontra le saluta e si ferma.
Se si incontra gente al ristorante, già seduta al tavolo imbandito, si saluta, ma non si da’ la mano a tutti se sono piu’ di due.
Se entro in un ristorante e c’e’ un mio superiore ad un tavolo, io non mi avvicino e non saluto: è lui che mi deve chiamare.
Mai parlare di lavoro fuori dall’ambito lavorativo.
Seduti a tavola, arriva qualcuno a salutare, gli uomini si alzano, le donne possono rimanere sedute.
Solo se chi arriva è molto anziano ci si deve alzare per agevolarlo.
Non stritolare la mano
No mano moscia
Per stringere la mano non prendere solo la punta delle dita
Saluto gestuale: ammesso
Alzare la mano: saluto a distanza formale
Alzare la mano oscillante: saluto amichevole
Alzare la mano con dita che ondeggiano: saluto amichevole ammiccante
Saluto con bacio: non adatto alle nuove conoscenze.
Baciamano: tollerato, ma non in pubblico, si fa’ solo in luoghi privati ed a donne sposate.
Se ci sono tante donne si fa’ solo alla padrona di casa o alla donna piu’ importante presente in quel momento.
La mano non si bacia davvero: è una finta.
PRESENTAZIONI
L’uomo viene presentato alla donna
Il giovane è presentato al vecchio
Il dipendente è presentato al capo
Chi viene presentato non inizia a parlare per primo.
Non si risponde ne “piacere” ne “molto lieto” rispondere solo con il nome.
Solo dopo averlo realmente conosciuto si puo’ dire”piacere di averLa conosciuta”
I titoli (dottore, ragioniere, architetto,…) si usano solo in ambito lavorativo e mai usati su se stessi, sono gli altri che ci devono presentare con il nostro titolo di studio.
Per presentare i familiari: mio marito Valerio, le presento mia mamma Cristiana.
Se entro in un contesto piccolo dove non conosco nessuno, non mi presento: il capo, il più anziano o la padrona di casa mi devono presentare agli altri.
La persona che presenta deve fornire un link per il dialogo, ad esempio: “ti presento Paola, anche lei è stata a Zanzibar l’anno scorso”.
Occhio a non fornire link di conversazione imbarazzanti.
Durante un funerale non si fanno presentazioni
La persona presentata non porgerà mai la mano per prima, è sempre la persona piu’ importante che la porge per prima.
Ad un buffet, se abbiamo le mani impegnate salutiamo o ci presentiamo senza fare gesti con le mani.
Se la donna ha i guanti, per le presentazioni si toglie il guanto destro a meno che non faccia troppo freddo.
AL TELEFONO.
Mai chiamare prima delle 9.00 o dopo le 22.00.
Non chiamare al lavoro per cose che non concernono l’ufficio e nemmeno chiamare a casa per questioni lavorative.
Se risponde un’altra persona, mi presento, saluto brevemente, chiedendo come sta’ e chiedo della persona che cercavo.
E’ buona norma che chi chiama interrompa anche la telefonata.
Se ciò non accade troncare la telefonata adducendo una scusa e scusandosi.
Segreteria telefonica: non musica, no segreterie alternate, farla molto seria.
Se si trova la segreteria lasciare comunque un messaggio.
CELLULARE.
Non dare il numero di cellulare degli altri
Assolutamente contro il galateo interrompere una conversazione a quattr’occhi per rispondere al cellulare, se proprio la telefonata è importante, rispondere, spiegare che si è impegnati e richiamare più tardi.
Idem per seconda chiamata al cellulare.
SMS non troppo lunghi ne troppo brevi.
No a suonerie imbarazzanti o troppo rumorose.
Disattivare cellulare nei luoghi pubblici.
CIBO.
Il tavolo da utilizzare per cene o pranzi a casa può essere tondo, quadrato o rettangolare, il tavolo tondo è il più elegante e ci leviamo il problema del capotavola.
Devono esserci almeno 80 centimetri di spazio dal tavolo al muro in modo che l’ospite sia comodo.
In larghezza bisogna contare almeno 50 centimetri di spazio per ogni commensale.
La tovaglia può avere diverse dimensioni a seconda degli eventi: la tovaglia scende di 30 centimetri per lato per un’occasione informale.
Per un’occasione formale deve essere lasciata a 20 centimetri da terra e le tovaglie devono essere due: la prima bianca e poi sopra un’altra colorata del colore dominante dell’evento.
Possono essere tollerate anche le tovagliette all’americana, magari sempre poste su una tovaglia, purchè molto eleganti o di tessuti ricercati (ad esempio in carbonio).
Tavola Habillèe, solo per i buffet, la tovaglia tocca a terra.
PIATTI.
Si possono utilizzare sia i piatti tondi che quelli quadrati, la resa è identica.
I piatti rettangolari invece si utilizzano solo per pietanze alle quali si da’ un ordine di consumo (una consequenzialità suggerita come per i formaggi: dai piu’ leggeri ai piu’ piccanti, infatti se si mangiasse prima il piu’ piccante non si sentirebbe piu’ il gusto del piu’ delicato).
BICCHIERI.
Quando si invita bisognerebbe usare i calici in cristallo (contengono il 24 % di piombo), non lasciarsi ingannare:i termini “cristalleria o cristallino” non indicano un bicchiere in cristallo.
Ci sono varie tipologie di bicchieri: il tumbler, che sono quelli bassi e grossi e si usano per l’acqua o il vino.
Flute o coppa vanno bene per lo Champagne.
Ballot sono coppe panciute per il Cognac.
Hight Ball sono adatti ai cocktails
Tumbler per Whisky sono piu’ piccoli di quelli per l’acqua, ma hanno la stessa forma.
POSATE.
Le posate possono essere di acciaio o di argento.
Il numero di posate da mettere in tavola è al massimo di tre, quindi se si superano le tre portate si cambiano le posate e se ne mettono di pulite durante il servizio.
Le posate vanno posizionate dall’esterno all’interno.
Il coltello va’ posizionato a destra la lama verso il piatto e non si porta mai alla bocca.
Se non serve si poggia sul bordo del piatto.
Non premere con l’indice sul manico per fare forza.
Per consentire al cameriere di portare via il piatto si posiziona il coltello sul piatto con il filo a sinistra ed il manico a destra.
Posate a bordo piatto, punte unite manici alle 8.20 non ti portano via il piatto: vuol dire che non hai terminato la pietanza.
Il cucchiaio si posiziona a destra con la parte concava verso l’alto e non si usa assolutamente per gli spaghetti.
Il cucchiaio più piccolo è per i dolci.
Forchetta si mette a sinistra.
Non ci si scambia le posate.
Si taglia con la destra e si inforchetta con la sinistra.
Le posate da dolce che andranno utilizzate vanno posizionate in alto.
Per tutti i dolci, a parte le creme, si usa la forchetta.
E’ consentito l’utilizzo del coltello solo per la millefoglie.
AL RISTORANTE.
Se la porta è chiusa chi invita precede l’ospite per verificare che sia tutto in ordine.
Se la porta è aperta entra prima l’ospite.
Chi invita tanta gente deve già farsi trovare al tavolo.
Chi ha invitato và dal maitre per richiedere il tavolo ed è lui che deve ricordare cosa vuole l’ospite da mangiare: infatti è lui a dover ordinare per entrambi.
Quando ci si siede l’uomo lascia il posto migliore alla donna (quello più comodo, con la vista migliore o verso la sala).
L’uomo regge la borsa alla donna, le allontana la sedia e l’aiuta a sedersi, dopodichè si siederà.
Il tovagliolo và posizionato sulle gambe, quando abbiamo finito non lo si ripiega mettendolo a tavola, ma si lascia appoggiato al lato sinistro della sedia, spiegato.
Non ci si lascia andare a confidenze e non si da’ confidenza ai camerieri.
Se si è a tavola da soli si può leggere finchè non iniziano a portare le portate, una volta che si inizia a mangiare non si puo’ piu’ leggere.
Si può riprendere la lettura tra la fine del pasto ed il caffe’.
Si lascia sempre il 10% del conto di mancia, ma non va’ mai lasciata dalla donna.
Paga sempre l’uomo, a meno che la donna non abbia fatto un invito per un motivo speciale nel qual caso paga la donna, ma la mancia la lascia l’uomo.
Chi paga il conto non lascia la mancia.
Il conto si chiede sempre a tavola.
La mancia va’ pagata in contanti, anche se il conto viene pagato con la carta di credito.
Dopo la restituzione della carta, lascio la mancia insieme alla ricevuta firmata.
L’assaggio del vino compete a chi ha invitato o al piu’ esperto della tavolata.
Se ci sono più commensali che non hanno ancora ricevuto le loro pietanze, me chi è stato servito ha dei piatti caldi è titolato a non aspettare.
Se i piatti sono freddi e la tavolata è grossa, si aspetta finchè almeno 7 persone abbiano la pietanza e poi si inizia, senza aspettare gli altri.
Prima di sedersi lavarsi le mani: è scortese alzarsi per farlo dopo che ci si è seduti a tavola.
Le ciotoline per sciacquarsi le dita che troviamo a tavola sono da utilizzare dopo che si è mangiato qualche cosa che ci ha sporcato le mani: non vanno utilizzate per lavarsi le mani prima dell’inizio del pasto.
Non portare il cucchiaino alla bocca.
Il busto è fermo: è la posata che va’ alla bocca, non viceversa.
Anche la frutta và mangiata con le posate.
Non si deve toccare il cibo con le mani: è consentito solo toccare il pane.
Non si usano gli stuzzicadenti.
Non toccare il bicchiere quando ce lo riempiono.
Non coprire il bicchiere per indicare che non vogliamo piu’ che ce lo riempiano.
Per il pathe’ o la mousse si utilizza il coltello.
Per il caviale si utilizzano il cucchiaino o il coltello.
Burro, non si spalma mai, si usa a tocchetti.
Minestre: non si usa il cucchiaio, il cucchiaio si usa solo per le minestre con i pezzi dentro.
Le minestre liquide vengono servite in tazze da consomme’ e si bevono.
Non si taglia la pasta, solo in casi estremi, del tipo i tortelloni, si taglia la pasta, ma non si sbircia il contenuto.
Il risotto si mangia con la forchetta.
Il risotto non si spalma per il piatto e non si soffia mai per raffreddarlo.
Nemmeno il pollo si mangia con le mani.
Anche i piselli si mangiano con la forchetta, l’ultimo si raccoglie aiutandosi con un pezzo di pane.
L’insalata si mangia con la forchetta e non si taglia.
IN VISITA.
Offrire the o caffè accompagnati da latte e fettine di limone tagliate sottili.
Solo nel caso del the si possono utilizzare i tovagliolini di carta.
Far trovare anche succhi di frutta per chi non amasse the o caffe’
Le olive si servono con un contenitore a parte nel quale va’ deposto il nocciolo.
Si prendono o con una forchettina o con un cucchiaino, si depone il nocciolo sul dorso della mano e poi si deposita sul piattino.
Non si può chiedere il bis di una pietanza se non si è finito ciò che abbiamo nel piatto.
Non si lascia mai il cibo nel piatto, anche se non ci piace dobbiamo terminarlo.
Anche se troviamo la pietanza senza sale non dobbiamo aggiungerlo: sarebbe scortese.
Subire la pietanza e basta.
Quando si è invitate da qualcuno bisogna portare un dono personalizzato, se chi ci invita ha dei bambini dobbiamo portare un pensierino anche a loro.
Se vogliamo donare dei fiori, si devono inviare prima, accompagnati da un biglietto, oppure dopo con un biglietto di ringraziamento.
Non dovrebbero essere portati la sera della cena, se dovesse capitare la padrona di casa li prende personalmente e li deve mettere subito in un vaso.
Alle donne mature non si inviano fiori secchi, agli uomini non si inviano piante fiorite, per le ricorrenze come comunioni, cresime o battesimi sono perfetti i fiori bianchi.
Si, lo so ci sono tante accortezze tante nozioni da apprendere e tanti comportamenti che non ci sono consoni, eppure, se chic si vuole apparire un po' si deve soffrire.
Alla prossima.
SMOROA